Raggi di Sole…buongiorno!
Oggi parliamo di BISCOTTI. Biscotti strepitosi…
La Festa dei morti in Sicilia è molto sentita e si accompagna da sempre con ricette dolci davvero deliziose ossia pupo di zucchero e frutta di pasta di mandorle (martorana) e, per l’appunto, i nostri Tetù e Teio ovvero “uno tu e uno io”.
Questi biscotti sono anche chiamati “bianchi e neri” perché ricoperti da una glassa bianca e una scura. In origine si preparavano con gli scarti di pasticceria, con ciò che avanzava insomma da altre lavorazioni, a casa e nel tempo sono diventati una scelta e una tradizione che si rinnovano come ogni buon appuntamento con le golosità!
Cosa li rende speciali? Innanzi tutto quel contrasto squisito tra la consistenza morbida e profumata dell’interno e quella croccante dell’esterno, con una glassa di zucchero sottile che li avvolge dando loro un sapore celestiale. Poi naturalmente c’è la splendida alternanza dei gusti di cioccolato e vaniglia!
Non potevo resistere, dovevo prepararli e darvi la ricetta.
Come sapete sono una food blogger-food lover quindi ho sempre un approccio passionale con la cucina e le sue espressioni. Ecco, questa è una bella occasione per esibirlo perché i Tetù sono un ricordo della mia infanzia e della mia Sicilia e anche un graditissimo sfizio per il mio palato.
Per preparare questi dolcetti ho utilizzato lo zucchero semolato Eridania, il rosso evergreen classico dai cristalli bianchi, che conferisce dolcezza e regola la struttura del dolce. Questa è una nota importante. Come sapete, la qualità degli ingredienti ha sempre una bella influenza sul risultato della ricetta!
E ora fate approvvigionamento della materia e mettetevi all’opera con le mie istruzioni. La mia vocina interiore da Raggio di Sole mi sussurra che ne sarete soddisfatti e felici. Se volete, fatemi sapere come vi sono riusciti.
N.B. se non vanno a ruba, sappiate che i Tetù si conservano per diversi giorni e sono super consigliati anche a colazione!

Biscotti Tetù e Teio
Equipment
- ciotole
- spatola
- Pennello in silicone
- Carta da forno
- Forno
- Frusta a mano
- Setaccio
- gratella per dolci
Ingredienti
Ingredienti per biscotti
- 500 gr. Farina 00
- 150 gr. Zucchero semolato Eridania
- 150 gr. strutto
- 120 gr. confettura di albicocche
- 45 gr. cacao amaro
- 1 bustina ammoniaca per dolci
- 1 bustina vanillina
- 2 cucchiaini Cannella in polvere
- q.b. Latte intero
- 1 uovo
Ingredienti per la glassa bianca
- 250 gr. Zucchero semolato Eridania
- 125 ml. acqua
- 1 bustina Aroma vaniglia
Ingredienti per glassa al cacao
- 250 gr. zucchero semolato Eridania
- 125 ml. acqua
- 1 bustina Aroma vaniglia
- 2 cucchiai cacao amaro
Istruzioni
- In una ciotola setacciate la farina e aggiungete lo strutto. Unite tutti gli altri ingredienti e aiutandovi con la spatola amalgamate incorporando poco per volta il latte necessario per ottenere un composto morbido.
- 1. A questo punto ricavate delle palline grandi quanto una noce e disponetele in una teglia foderata con carta da forno.Cuocete in forno caldo a170° per 20 minuti.
- Sfornate e lasciate raffreddare nella gratella per dolci prima di passarli nella glassa.
- Intanto preparate la glassa: in una ciotola versate lo zucchero e l’acqua e mescolate con la frusta a mano per circa 10 minuti finché si otterrà una crema densa e senza grumi (un cucchiaino di amido di mais facoltativo)
- Dividetela in due ciotole, unite il cacao e mescolate per 10 minuti.
- Spennellate i biscotti con la glassa (metà con quella alla vaniglia, metà con quella al cacao) e rimetteteli in forno a 150° per altri 10 minuti per far asciugare la glassa.
- I Tetù sono pronti! Potete conservarli per 10 giorni all’interno di una scatola di latta o di un sacchetto ben sigillato.
Wow! Che golosità! Cara Sabina, per chi ha qualche anno alle spalle come me, questi biscotti fanno riaffiorare alla mente il dolce periodo dell’ infanzia, soprattutto in occasione della festività dei morti. Anzi direi proprio che non era festa senza una generosa degustazione di questi biscotti. Questa tua riproposizione celebra le nostre tradizioni e, allo stesso tempo, propone a chi non le conosce una degustazione che non lascerà certamente delusi. Ho già l’acquolina in bocca!