Raggi di Sole
Oggi non vi accolgo con una ricetta. Non vi faccio entrare in cucina, vi faccio invece accomodare in salotto per raccontarvi una piccola grande storia o, anzi, una piccola grande riflessione.
Trovandomi a Milano da mia figlia, ho avuto la possibilità di stare più vicino a un’amica in un momento delicatissimo. Questa signora purtroppo ha dovuto affrontare un importante intervento chirurgico e confrontarsi con una malattia devastante. Seguita e ricoverata allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia), ha vissuto e sta vivendo un’esperienza che segna, segna molto. Segna nel corpo e nello spirito.
Difficile anche darle davvero supporto, si resta attoniti e impotenti.
Naturalmente a modo mio sono stata felice di esserci, di esprimere qualche parola di conforto, di ascoltare qualche suo sfogo…
Ecco, ascoltare. Cosa passi per la testa quando un grave male si palesa nella vita è impossibile da spiegare e ciascuno reagisce come può, come crede, come riesce. Trovarsi pronti semplicemente ad ascoltare è ciò che sicuramente tutti possiamo fare. Così come abbracciare.
Comunque ho voglia di raccontarvi cosa ho visto, sentito e saputo. Penso possa aiutare altre persone. Sono venuta a contatto con una realtà che non conoscevo: avevo sentito parlare dello IEO come eccellenza sanitaria ma attraverso la mia amica ho proprio verificato concretamente il livello di assistenza medica e umana.
Cito in particolare i nomi che mi ha fatto: il dottor BOMBOI MARCO, chirurgo plastico; il dottor PERADZE NICKOLAS, oncologo; la dottoressa VIVIANA GALIMBERTI senologa; la dottoressa CINCIDDA CLIZIA, psicologa.
Hanno profuso professionalità e competenze, hanno dimostrato attenzione, hanno espresso preziosa sensibilità.
Anche pagine di vita così brutte e dolorose hanno dunque un risvolto bello, forte e positivo: un risvolto d’amore. L’amore di chi lavora con dedizione, tatto e passione, l’amore delle persone vicine che possono alleviare la tristezza, la paura, lo smarrimento. Certe disavventure sono pesanti e complesse: chirurgia e terapie non bastano, chi sta male ha bisogno di presenze, di calore, di considerazione, di garbo, di affetto. Chi sa elargire tutto questo è una specie di “angelo terreno”.
Nessuno deve diventare un numero. Nessuno è un “paziente” senza volto e nome. Siamo persone, non malattie, e come tali è essenziale essere trattati. Per questo ho letto negli occhi e nel cuore della mia amica AMMIRAZIONE e GRATITUDINE per questi camici bianchi e per questa struttura all’avanguardia.
Ora per lei è possibile tornare a guardare avanti. Con fiducia.
Supererà la debilitazione e potrà nuovamente essere la donna splendida cui ho sempre voluto bene! Forza!
Anche io, per lei, ringrazio dunque lo IEO. Posso testimoniare il valore che lei ha riscontrato sulla pelle.
Che sia davvero per tutti Pasqua! Pasqua di speranza e resurrezione.